• 1 Maggio, madre Luana ‘morti come in guerra, nessuna festa’

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    (ANSA) – FIRENZE, 30 APR – “Domani non si può festeggiare
    perché a quanto pare sul lavoro c’è una vera e propria guerra.
        Lo dicono chiaro anche i dati, tre morti al giorno, hanno fatto
    una media, quindi i lavoratori cosa devono festeggiare?”. E se
    lo fanno spero “facciano festa diversamente” il Primo maggio,
    che “scendano in piazza anche loro” per avere in primo luogo “la
    sicurezza”. Alla vigilia della festa dei lavoratori Emma
    Marrazzo torna a parlare delle tutele che mancano sui luoghi di
    lavoro e di sua figlia Luana, che al lavoro ha perso la vita, a
    22 anni: tra pochi giorni, il 3 maggio, sarà il primo
    anniversario dell’incidente nella ditta di Montemurlo (Prato),
    quando la giovane fu risucchiata nell’ingranaggio dell’orditoio
    a cui era addetta. Macchinario al quale, secondo l’inchiesta
    della procura di Prato, sarebbe stati disattivati i dispositivi
    di sicurezza. “Spero che si riesca a ottenere qualcosa – dice
    ancora parlando del suo impegno perchè i luoghi di lavoro
    diventino più sicuri -. Io sarei contenta se mettessero le
    telecamere sul posto di lavoro”, e servirebbero più controlli a
    sorpresa e una maggiore formazione, soprattutto pratica, per
    chi, come sua figlia, è solo un apprendista. “Sono morti che si
    possono evitare – dice ancora -, morti violente come in una
    guerra” solo che l’arma che viene usata è la mancanza di “buon
    senso, cuore”, è la “disumanità” di togliere i dispositivi di
    sicurezza al macchinari. (ANSA).
       


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