
(ANSA) – REGGIO EMILIA, 09 GIU – Sei persone sono indagate a
piede libero per un maxi appalto per la fornitura di cinque
milioni di mascherine per un totale di 5,6 milioni di euro, con
un bando affidato in forma diretta dall’Ausl di Reggio Emilia a
una ditta individuale di Trento. Corruzione, truffa aggravata,
frode nelle pubbliche forniture, emissione e utilizzo di fatture
per operazioni inesistenti, le accuse ipotizzate a vario titolo
dalla Procura Reggiana che coordina l’inchiesta ‘The Mask’.
A finire nel registro degli indagati dei pm Iacopo Berardi e
Marco Marano, sono Pietro Ragni (ex risk manager dell’Ausl
locale, ora in pensione e vicepresidente dell’Ordine dei Medici
reggiano), Giovanni Morini (ingegnere responsabile del servizio
prevenzione e protezione della stessa Ausl), l’imprenditore
trentino Paolo Paris, l’imprenditore Lorenzo Scarfone residente
nel Reggiano e due imprenditori stranieri (un francese e uno
spagnolo). Le indagini sono scattate nel marzo 2020 da parte della
Guardia di Finanza che un anno dopo avevano sequestrato 2,2
milioni di mascherine della stessa partita d’appalto;
dispositivi di protezione di tipo Ffp2 e chirurgiche, risultate
poi – tramite una perizia – non essere conformi per uso medico.
Sequestrata anche, su disposizione del gip, una bici
elettrica che secondo gli inquirenti sarebbe stata regalata da
Paris a Ragni come presunto oggetto di corruzione. Inoltre,
attraverso l’analisi dei flussi finanziari e della
documentazione contabile delle società coinvolte, sono emerse
emissioni ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per
600.000 euro, volte ad abbattere anche le imposte e ulteriori
320.973 di fatture false. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte