Bologna, 24 mag. “Stefano Bonaccini sta bussando a tutte le porte possibili per strappare al Governo l’ok alla sua nomina a commissario per l’emergenza dopo il disastro che ha colpito la Romagna. Capisco le sue ragioni: deve recuperare una credibilità ormai in caduta libera e, forse, pensa di mettere una toppa sugli errori e sui ritardi di questi anni sul fronte del dissesto idrogeologico senza che qualcun altro ci metta il naso. Ma le sue motivazioni non bastano certo per considerarlo l’uomo giusto al posto giusto, come afferma qualcuno che forse non conosce a fondo la situazione”.
Questa la replica del parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna.
“Di sicuro gran parte del Pd sta facendo quadrato intorno a Bonaccini, ma sul territorio sono in molti a pensarla diversamente. Nulla contro la persona, ma la logica vorrebbe che a riparare i danni fosse un commissario terzo, di alto profilo, estraneo alla politica e all’amministrazione regionale che ha consentito che si aggravasse il dissesto idrogeologico del territorio regionale già in atto da anni. Bonaccini, tra l’altro, ha già molto di cui occuparsi come presidente di Regione, oltre che come Commissario straordinario di Governo per la realizzazione del rigassificatore di Ravenna. Ha accumulato negli anni cariche su cariche che, forse, non gli hanno consentito di applicarsi al meglio sulle tante criticità che emergevano. Non ho alcuna intenzione di alimentare una polemica politica, su questo voglio rassicurare Bonaccini. Avanzo solo una considerazione pragmatica e realistica che si ricollega direttamente all’aiuto concreto alle popolazioni colpite. Bonaccini avrebbe potuto pensarci prima a stare vicino al territorio e dal suo ruolo avrebbe potuto certamente dare risposte concrete agli amministratori e ai cittadini che per anni lo hanno messo in guardia sulla situazione critica soprattutto di certe aree, le stesse che oggi sono state le più colpite”.