Va ai domiciliari il 37enne arrestato la scorsa settimana nonostante il parere contrario del pubblico ministero. Il soggetto è il rampollo di una conosciutissima famiglia riminese. Era finito in carcere dopo la denuncia del padre della compagna, stanco di veder ritornare a casa la figlia piena di lividi, massacrata di botte o segnata da un colpo ricevuto con un coccio di bottiglia. Quando la giovane era rimasta incinta al rifiuto di abortire era stata presa a pugni, scaraventata a terra e poi colpita con calci al ventre e alla schiena. Il 37enne ora potrà attendere accudito a casa dalla madre l’esito del processo.
