• Rimini. Spiagge, via libera alla mappatura

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    Il governo ha aperto ieri un tavolo tecnico consultivo sulle concessioni balneari demaniali, come previsto dal decreto Milleproroghe del 2022. Dopo aver acquisito i dati, verranno stabiliti i criteri per valutare la disponibilità della risorsa naturale. Il tavolo sarà presieduto dal Capo del Dipartimento e composto da due rappresentanti tecnici per ciascuno dei otto ministeri coinvolti: infrastrutture, economia, imprese, ambiente, turismo, protezione civile, affari regionali, affari europei. Ci sarà anche un rappresentante delle regioni e delle associazioni di categoria.

    Il presidente di Assobalneari Emilia Romagna, Ezio Filipucci, ha espresso la sua soddisfazione per l’iniziativa. Egli ha affermato che la mappatura è uno strumento utile per raggiungere la coesione sociale e migliorare la qualità ambientale. Filipucci ha anche elogiato il governo per aver preso in mano il futuro del patrimonio demaniale e delle migliaia di imprese che ne fanno parte. Egli ha tuttavia sottolineato che per raggiungere gli obiettivi della Bolkestein, occorre applicare il principio della proporzionalità. Filipucci ha invitato il governo a porre fine alle speculazioni e a garantire certezza giuridica agli attuali concessionari per far ripartire gli investimenti.

    Secondo Filipucci, l’unico obiettivo della mappatura è individuare e bonificare le aree costiere più povere, che spesso coincidono con tratti di demanio degradati da discariche e poligoni dismessi, binari e ruderi industriali. La Bolkestein impone la valorizzazione di queste aree, creando nuove aziende, posti di lavoro e aree libere fruibili e sicure.

    Mauro Vanni, presidente di Confartigianato imprese demaniali, ha concordato con Filipucci sulla necessità di scegliere il percorso legislativo migliore per gestire le concessioni balneari. Vanni ha rilevato che la legge 118 non riconosce le imprese esistenti come soggetti da salvaguardare, nonostante sia stata una legge dello Stato a incentivare le famiglie a investire in queste attività. Vanni ha anche suggerito che se la mappatura dimostrasse che la risorsa non è scarsa, potrebbe essere possibile saltare l’intera Bolkestein e premiare l’eccellenza e la peculiarità del made in Italy.